martedì 30 dicembre 2014

Improsta, rinnovati 18 contratti- La Città di Salerno del 30/12/2014


Cassazione: giù le mani dalle ore di sostegno

Cassazione: giù le mani dalle ore di sostegno

Le ore di sostegno le decide il «gruppo H». E se nell'organico di diritto non vi sono ore a sufficienza, l'ufficio scolastico è tenuto ad aggiungere le ore che mancano nella fase dell'organico di fatto.

30/12/2014

ItaliaOggi
Antimo Di Geronimo
Le ore di sostegno le decide il «gruppo H». E se nell'organico di diritto non vi sono ore a sufficienza, l'ufficio scolastico è tenuto ad aggiungere le ore che mancano nella fase dell'organico di fatto. Se l'amministrazione assegna meno ore del dovuto, i genitori dell'alunno disabile devono adire il giudice ordinario e non il Tar. Perché è in gioco il diritto all'integrazione scolastica dell'alunno e non una mera aspirazione ad ottenere una decisione favorevole dell'ufficio. Lo hanno stabilito le Sezioni unite della Corte di cassazione, con una sentenza depositata il 25 novembre scorso (25011).
La pronuncia è stata emessa in sede di regolamento di giurisdizione.
E cioè ad esito di una procedura in cui il collegio viene chiamato a individuare quale sia il giudice competente a pronunciarsi su una determinata questione.
Fino a qualche tempo fa, le Sezioni ritenevano che le controversie sulla mancata assegnazione di ore di sostegno rientrassero nella sfera di giurisdizione del giudice amministrativo. Ciò perché, secondo il precedente orientamento, la decisione relativa all'assegnazione delle ore spettava in via esclusiva all'amministrazione scolastica. E quindi il soggetto che subiva tale decisione era da considerarsi mero titolare di interesse legittimo: una particolare posizione in cui viene a trovarsi un qualsiasi cittadino che aspiri ad un bene della vita oggetto di potere amministrativo.
Adesso, invece, i giudici del Palazzaccio hanno cambiato idea. E ciò è avvenuto sulla scorta di due elementi fondamentali.
Il primo muove dalla considerazione che l'amministrazione, quando assegna le ore di sostegno, non ha il potere di discostarsi dal provvedimento che viene adottato in tal senso dal «gruppo H», al quale spetta l'individuazione del numero di ore da assegnare all'alunno portatore di handicap. Tale gruppo, espressamente previsto dall'articolo 12 della legge 104/92, è composto dagli gli operatori delle unità sanitarie locali e, per ciascun grado di scuola, da personale insegnante specializzato della scuola, con la partecipazione dell'insegnante operatore psico-pedagogico individuato secondo criteri stabiliti dal ministro dell'istruzione. La decisione viene formalizzata in un piano educativo individualizzato (Pei) appositamente redatto per fare fronte alle necessità dell'alunno.
In buona sostanza, dunque, il titolo a cui deve rifarsi l'ufficio scolastico ai fini dell'assegnazione delle ore non è la disponibilità di ore in organico di diritto indicata dal ministero, ma il Pei. Che certifica un vero e proprio diritto fondamentale, in capo all'alunno interessato, a ricevere l'assistenza dell'insegnante per il numero di ore indicate nel piano. Ciò vale per tutti gli alunni portatori di handicap.
E dunque, se nell'organico di diritto non vi sono ore a sufficienza per coprire tutte le necessità, l'ufficio scolastico è tenuto a provvedere nella fase dell'organico di fatto, aggiungendo quello che manca. E non c'è necessità di bilancio che tenga. Perché la Corte costituzionale ha già spiegato, a suo tempo, che i tagli agli organici non si possono fare sulla pelle dei più deboli, che hanno bisogno del docente di sostegno per colmare, almeno in parte, il gap che li separa dai cosiddetti alunni normodotati.
Quanto al giudice a cui rivolgere l'azione legale in caso di inadempimento dell'amministrazione scolastica, le Sezioni unite hanno spiegato che la giurisdizione del giudice ordinario assume rilievo non solo perché l'oggetto dell'azione è un diritto. Ma anche e soprattutto perché l'articolo 3 della legge 67 del 2006, in caso di discriminazioni a danno dei disabili, lo prevede espressamente.
 http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/cassazione-giu-le-mani-dalle-ore-di-sostegno.flc

lunedì 29 dicembre 2014

IMPROSTA,contratti lavoratori prorogati per sei mesi

 

IMPROSTA,contratti lavoratori prorogati per sei mesi


Si è insediato oggi a Napoli, presso la sede legale dell’Improsta, il nuovo consiglio d’amministrazione dell’azienda agricola che rientra nell’orbita di interesse pubblico della Regione Campania. Il passaggio non era di poco conto, se si considera che dall’insediamento della nuova compagine di governance dipendevano non solo gli assetti strategici futuri per le attività di ricerca e produzione ma anche e soprattutto i rinnovi contrattuali per i lavoratori. I dipendenti di Improsta avevano un rapporto di lavoro in scadenza al 31 dicembre e già qualche settimana fa hanno dato vita a presidi pacifici dell’azienda di Eboli, con assemblee nei locali lungo la statale 18 per spingere le istituzioni regionali ad agire in fretta. Alla vigilia di Natale il presidente della Regione, Stefano Caldoro, ha firmato la proroga della nomina a presidente ed istitore di Improsta per Silvestro Caputo e Gennaro Rizzo. Oggi il passaggio successivo, con l’insediamento di tutti e sette i componenti del consiglio di amministrazione che vede, tra gli altri, la partecipazione di tre professori universitari e di una figura tecnico-burocratica espressione diretta di Palazzo S.Lucia. Al termine della riunione, è stata ufficializzata la proroga dei contratti per altri sei mesi, un dato che soddisfa solo parzialmente i sindacati ma che scongiura i licenziamenti. Improsta ha un bilancio in attivo con un avanzo di oltre un milione di euro, 300 capi bufalini per latte di alta qualità, progetti di ricerca in agricoltura già finanziati con risorse dell’Unione Europea.
(fonte LIRATV)

sabato 27 dicembre 2014

30.000 in piazza a Napoli per lo sciopero generale del 12 Dicembre 2014


 Camusso:"Pronti a nuovi scioperi e a ricorrere all'Europa"
, La Repubblica - 27/12/2014
http://www.cgil.it/Archivio/INTERVISTE/20141227801141227.pdf

http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/ecco-i-disastrosi-effetti-della-riforma-gelmini.flc


 Jobs Act: Camusso, norme ingiuste, sbagliate e punitive, ci opporremo

"Altro che rivoluzione copernicana, a leggere le norme viene da chiedersi cosa abbiano mai fatto i lavoratori a Matteo Renzi. Con i provvedimenti odierni il governo Renzi ha cancellato il lavoro a tempo indeterminato, generalizzando la precarizzazione dei rapporti di lavoro in Italia. Non soddisfatto ha diviso ulteriormente i lavoratori penalizzando ancora una volta i giovani e i nuovi assunti. Per la prima volta il governo rinuncia alla politica economica appaltando alle imprese la ripresa, consentendo la libertà di licenziare sempre e comunque. Invertendo l'onere della prova, che ora ricadrà sulle spalle dei lavoratori, si crea un abominio addossando alla parte più debole e ricattabile del rapporto di lavoro la dimostrazione della ingiustizia del suo licenziamento. La Cgil continuerà a opporsi in modo forte e deciso a queste norme ingiuste, sbagliate e punitive nei confronti dei lavoratori e userà tutti gli strumenti a sua disposizione per ripristinare i diritti dei lavoratori". E' quanto afferma in una nota il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in merito ai provvedimenti sul lavoro assunti oggi dal Cdm.